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mercoledì 28 maggio 2014

Giorgio La Pira, sindaco e cittadino del mondo.


Giorgio La Pira sullo sfondo di Firenze.
Notizia di questi ultimi giorni  è la causa di beatificazione di Giorgio La Pira, amplificata anche da recenti incoraggianti esternazioni di papa Francesco. Oggi a Firenze si terrà un  importante convegno, già svoltosi ieri a Roma, relativo alla presentazione dell'audiolibro su Giorgio La Pira. 

Il  convegno odierno su La Pira,
Firenze, 28 maggio 2014

Notizie come tante altre, che si perdono nel cumulo ridondante delle comunicazioni. Ma il fatto decisivo - terminate le elezioni europee ed amministrative - che ci ha convinto a proporre un post su G. La Pira, (fu parlamentare alla Costituente, poi deputato, ma soprattutto fu Sindaco di Firenze dal 1951 al 1957 e dal 1961 al 1964), è la sua vita  spesa integralmente per gli altri: le sue convinzioni circa la pace universale (quella di Isaia II,1, del mutamento delle armi in aratri), l’unità del mondo, il disarmo mondiale, la terra “una sola casa” per una sola famiglia dei popoli; soprattutto la sua attenzione rivolta a l’ “attesa della povera gente” e la sua azione in “difesa della povera gente”, come recitano due suoi saggi apparsi su “Cronache sociali” nel 1950 e l’anno dopo pubblicati dalla Libreria Editrice Fiorentina. Temi attualissimi per il nostro neo sindaco ed i neoparlamentari europei. 

Giorgio La Pira, parlamentare 
all'Assemblea Costituente.
La Pira con Aldo Moro e Giuseppe Dossetti 
all'Assemblea Costituente.

Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti.
Non tutto di La Pira può e deve essere condiviso: indubbiamente molte sue pagine sono datate, anche quelle preconciliari di contenuto squisitamente religioso. Ma per noi rimane ammirevole ed esemplare la sua testimonianza di cattolico convertito  a Cristo fino all’ultimo respiro.

L'amicizia con Paolo VI.
E rimangono non solo esemplari ma per certi versi eroici - in un periodo contrassegnato duramente dalla guerra fredda, dalle guerre in Corea e in Vietnam, dalla paura collettiva di una terza guerra mondiale e di una apocalittica catastrofe nucleare - la sua attenzione per i giovani, il suo impegno per le persone ed i popoli diseredati, la sua ricerca indefessa della pace universale, la sua volontà di fare di Firenze ( e noi lo vorremmo tanto per Albenga!...) una città a misura di tutti e di ciascuno, una città-faro per l’Europa ed il Mediterraneo, punto di incrocio e di incontro di tutti i popoli... 

Convegno studentesco internazionale del 1962. 
Qui La Pira è ripreso mentre parla 
una ragazza nigeriana.
Due sono le prospettive che animano La Pira Sindaco e cittadino del mondo: la prospettiva del lontano e del vicino, l’attenzione alle cose grandi e l’amore per le piccole cose quotidiane mai banali, in un intreccio continuo tra sguardo rivolto verso il mondo e sguardo concentrato sulla città.

Il libro di La Pira da cui sono tratte 
le riflessioni di questo post.
In un pianeta lacerato e diviso, oscillante  tra speranza e fiducia da una parte e rassegnazione e disincanto dall’altra, riproporre alcune sue riflessioni come Sindaco e cittadino del mondo, tratte da un suo libro forse non a tutti noto (Lettere alle claustrali, Vita e Pensiero, Mi, 1978) può essere momento di riflessione per ognuno di noi e – chissà – di ispirazione per i nuovi amministratori della nostra città.

Convegno studentesco internazionale del 1962.
Utopie? Per G. La Pira assolutamente no; per me e mia moglie, a distanza di 36 anni, un respiro di speranza. Speranza per la futura Europa ed anche per Albenga. L’augurio è che i parlamentari europei e, qui da noi, il nostro sindaco - ognuno con la sua libera e creativa passione - non siano da meno nel rispondere alle necessità dei  nostri tempi.


Lo sguardo rivolto al mondo …


L’umanità chiede  pane, lavoro, elevazione sociale.
Nel 1953 alla domanda “Cosa chiedono oggi questi uomini?” rispondeva semplicemente: il “pane” di ogni giorno, tutto il “pane” necessario per alimentare in ogni senso l’umanità; il lavoro,  un bilancio familiare umano, che consenta una nutrizione sufficiente, una abitazione pulita, un vestiario adeguato; una elevazione sociale, politica e culturale proporzionata, in qualche modo, alla dignità umana. Nella piena e lacerante consapevolezza che  due terzi  della popolazione mondiale erano privi di ciò che è essenziale alla vita più elementare dell’uomo (cfr. cit. pp. 32-33).

L'impegno per la pace 
durante il periodo della guerra fredda.
Convegno di amicizia e  pace di tutti i sindaci delle capitali del mondo.
Nel 1955, in piena guerra fredda, ha luogo a Firenze il Convegno dei sindaci delle capitali di tutto il mondo. Sono presenti  ben 37 capitali:  da Washington a Mosca, da Parigi, Londra e  Bonn  a Varsavia, Praga, Budapest, Bucarest, Praga,  Karaki, Nuova Delhi, Pekino, Tirana, Bagdad, Vientiane, Colombo, Riad, Saigon, Tokyo… “Sono spezzate tutte le cortine per un convegno di amicizia, di speranza e di pace!” (pp. 98-102)

Riunione dei sindaci 
delle capitali del mondo.

Lo sguardo rivolto alla città ed ai giovani…

Idee fondamentali per una politica della città…
Alle elezioni del 1961 Egli definisce le linee di “Una politica congeniale a Firenze”. La prima preoccupazione è data dalle famiglie senza casa. “Bisogna, dunque, costruire le case, le case, che sono il domicilio sacro della persona e della famiglia! Ma come costruirle? In maniera disordinata, senza un principio animatore? No”. Occorre una politica sociale  “che salvaguardi ed accresca la bellezza di Firenze, che cementi l’intima unità del suo popolo (eliminando la disoccupazione e la miseria, elevando ed estendendo il sistema assistenziale, costruendo le scuole, curando lo sport, lo spettacolo e così via”. Soprattutto occorre far prendere più propria coscienza al popolo fiorentino della vocazione e missione di Firenze, e procedere arditamente nell’opera di irradiazione  di pace.  Ecco allora  il terzo Colloquio Mediterraneo, il nuovo Convegno dei Sindaci delle città capitali del Mediterraneo e dell’Africa nera,  il “gemellaggio” fra Firenze (vertice della civiltà cristiana) e Fez (vertice della civiltà araba-islamica), la creazione del centro di incontri e di studio fra i giovani "più pensosi e responsabili dei paesi mediterranei, il VI Convegno per la pace"... (pp. 240-265, passim)

Giorgio La Pira si rivolge ai giovani.
I giovani  per la pace, il disarmo, la libertà di ogni popolo.
Nel 1964  promuove un  convegno internazionale giovanile sul disarmo e sulla pace. A conclusione invita tutti i partecipanti a firmare un documento  da lui redatto:  una sorta di patto che le generazioni nuove di tutti i popoli  della terra idealmente presenti a Firenze stringono tra  loro per camminare  insieme, da fratelli, verso le frontiere nuove del mondo. Eccolo: “Le generazioni nuove di tutti i popoli della terra convenute a Firenze alzano dalla terrazza di Palazzo Vecchio il loro sguardo pieno di speranza verso le nuove frontiere storiche del mondo - le frontiere della pace, dell’unità, della libertà, della elevazione spirituale e civile di tutte le genti -  e si impegnano di attraversarle insieme e di costruire insieme la nuova, universale, pacificata e fraterna casa degli uomini.” (pp. 465-466)
Dai, Albenga, provaci anche tu! 

(Giorgio La Pira, Lettere alle claustrali, Vita e Pensiero, Milano,1978).

Giorgio La Pira.
Per chi fosse interessato si rimanda ai seguenti link: 
giorgiolapira.org
www.lapiraperlascuola.org
www.fondazionelapira.org

 
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