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sabato 10 maggio 2014

Il contagio del qualunquismo.

La tessera dell'uomo qualunque ...
Il qualunquismo è oggi una maligna tentazione che  affligge tutti e sterilizza le nostre anime. In questo tempo della notte ognuno di noi rischia di essere defraudato da questo contagio che ogni giorno accresce l’esercito dei replicanti e le armate dei sonnambuli. E’ in gioco  la dimensione sociale e comunitaria delle persone, sacrificate ad una cultura che nega comunione e solidarietà. Cultura del “prendi e fuggi”, dell’“ognuno per sé”, dell’attimo fuggente che vive di ciò che i media decidono e fanno esistere, della  difesa dei propri privilegi, dell’arroganza, degli egoismi corporativi etnici e razzisti, del liberismo spietato.

... un settimanale di molti anni fa...

Dove stiamo andando? Verso un’umanità  ad una dimensione, in cui ognuno di noi non è che  un replicante, “uno qualunque”?[i] 



... chi è l'uomo qualunque?... 
(rappresentazione dell'uomo qualunque, 
stritolato da oscure potenze, 
nel logo del periodico)


Quando siamo qualunquisti?[ii]


… tanto sono tutti uguali …
Siamo qualunquisti nella ridda di maschere che ognuno indossa e smette in un gioco senza fine, in un mondo dove non ci si riconosce sottoposti a nulla e si vive tranquillamente la convertibilità degli opposti, dove la politica è il regno dell'assurdo, del tragicomico e del grottesco.

... siamo qualunquisti quando
per noi tutti sono uguali ...


… tanto non serve a niente …
Siamo qualunquisti quando non ci impegniamo in nulla.

… tanto chi si crede di essere …
Siamo qualunquisti quando guardiamo all’impegno di altri con cinismo, con ironia, con superiorità, deridendo.


...siamo qualunquisti quando pensiamo
che ogni impegno sia inutile ...

 … tanto cosa ci guadagno …
Siamo qualunquisti quando ci asteniamo da ogni presa di posizione per indifferenza, insensibilità cronica, incapacità di  guardare ad un orizzonte di vita che va oltre la nostra.


... siamo qualunquisti quando
"non vogliamo che ci rompano"
come recita la vignetta...

… tanto l'ha detto lui…
Siamo qualunquisti quando scegliamo la “fuga dalla libertà” sottomettendoci ad altri (guru, movimenti, slogan…), diventandone parte, distruggendo  la nostra integrità, compiendo gesti dettati da altri, lasciandoci dominare da decisioni e convinzioni  confezionate.


... siamo qualunquisti quando
ci affidiamo al guru di turno ...

… tanto lo dicono tutti…
Siamo qualunquisti quando ci condanniamo alla inibizione massima: la soppressione del pensare, il ristagno conformista, l’istinto  di ripetizione, i linguaggi stereotipati.

… tanto credi di essere diverso?...
Siamo qualunquisti quando quotidianamente la routinizzazione ci distoglie dal contatto e dalla consapevolezza dei  problemi basilari della nostra esistenza umana, persi nei molti compiti che ci bruciano tempo ed energie, negandoci all’esaltazione  dell’amore e della solidarietà, annegando nella  solitudine o nella frammentarietà del nostro  destino. 


... siamo qualunquisti quando diciamo
che non cambierà mai nulla ...

… tanto fanno tutti così…
Siamo qualunquisti quando, nell’assenza di un’autorità manifesta, ci lasciamo irretire nella trappola di un’autorità invisibile e anonima. Nessuno ordina, però tutti ci conformiamo all’autorità di “oggetti” invisibili: guadagni, necessità economiche, mercato, senso comune, opinione pubblica, quel che si fa, si pensa, si  sente, si dice … Chi può attaccare l’invisibile’ Chi può ribellarsi contro nessuno? E così perdiamo il senso di noi stessi, diventiamo “uno qualsiasi”, facciamo tutto quello che tutti fanno, non sporgiamo dalla fila,  non ci chiediamo se abbiamo ragione o torto ma solo se non siamo strani perché differenti...


... siamo qualunquisti quando facciamo
quello che fanno tutti ...

… tanto ognuno pensa solo a se stesso …
Siamo qualunquisti quando non ci ribelliamo al costo più doloroso, la perdita del senso della comunità e della fraternità in un mondo senza cuore, vivendo ogni giorno una vita spoglia, privata del  coraggio di un progetto grandioso.

 ...siamo qualunquisti quando
non ci vogliamo pensare ...

Non arrendiamoci:
Possiamo in ogni momento essere noi stessi, ciascuno con la sua irripetibile identità, solo se lo vogliamo veramente. 
Non arrendiamoci:
Se solo lo vogliamo, nessuno può riuscire a sradicare il nostro bisogno di avere una visione della vita, il gusto di vivere intensamente, di nascere completamente e diventare completamente desti.
Non arrendiamoci:
Basta  rifiutarsi  alla tentazione di collocarsi al di là del bene e del male, non  rassegnarsi a finire in una società disfatta sistematicamente per essere poi presa da poche mani.
Non arrendiamoci:
Ogni giorno possiamo portare  a casa un seme  di speranza che fiorirà, condividere qualcosa di noi con chi incontriamo,  portare la  fierezza dei nostri ideali e della nostra libertà, anche se accompagnati da grumi di dolore per le violenze e le ingiustizie che segnano i volti di tante persone.
Non arrendiamoci:
Se  noi adulti non abbiamo saputo o potuto portare a compimento  la  realizzazione di una società più giusta e solidale,  almeno alle  nuove generazioni rendiamo  queste nostre speranze ed una  coerente testimonianza.


Non arrendiamoci ...
proviamo ad aprire altre porte,
altre prospettive...


[i] Secondo Eurispes il 20% degli adulti italiani  non possiede i requisiti minimi per orientarsi nelle decisioni; il 41% fatica a decifrare uno scritto, anzi una scritta: metà della popolazione adulta non legge  libri né giornali; il 66% è a rischio di ignoranza. In questo magma incerto e sfuggente come non diventare qualunquisti, uomini e donne qualunque?
[ii] Il Fronte dell’Uomo Qualunque, cui si riferiscono le immagini e le vignette utilizzate in questo post (ad eccezione dell'ultima), è stato il partito e il periodico fondato da Guglielmo  Giannini nel 1944.

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