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martedì 17 giugno 2014

Il coraggio della "normalità".



La dimensione normale della quotidianità... 
(Carl Larsson, Cucina).
Normalità è la vita quotidiana e la vita quotidiana non è da confondere né con la banalità né con l’agire stereotipo né con l'impulso-coazione a fare sempre le stesse cose. Neppure va identificata con tutto ciò che è irrilevante dal punto di vista della storia personale e sociale. Al contrario la normalità della nostra vita quotidiana appartiene profondamente alla storia personale ed interpersonale di ognuno di noi, anzi è la prospettiva a partire dalla quale  va analizzata ed interpretata. 

La normalità della vita quotidiana 
prescinde dall'età ... 
(Carl Larsson, ragazza).
... dal mestiere... 
(Lo scrittore Oscar Levertin
raffigurato da Carl Larsson)
... dal prestigio ... 
(Carl Larsson, Autoritratto)
... è indipendente dal rango sociale.. 
(Carl Larsson, Karin - moglie di Larsson - 
sul lido)
Nella normalità quotidiana vive il travét come me, il presidente Renzi o il presidente Obama. Intere generazioni e milioni di persone sono vissute e vivono nella normalità della loro vita come in una atmosfera naturale e non viene minimamente loro in testa di chiedersi quale avventura più o meno sensata dovrebbe sconvolgerla.  


... è la normalità - comune a tutti - 
dello scorrere dei giorni, 
delle stagioni, degli anni... 
(Carl Larsson, Vigilia di Natale)
... è la normalità delle nostre attività... 
(Carl Larsson, Piselli da sgranare)
...della risoluzione dei problemi quotidiani ... 
(Carl Larsson, Falegname ed imbianchino)
... è la normalità del riposo ... 
(Carl Larsson, camera)
... della cura dei bisogni più elementari ... 
(Carl Larsson, Lisbeth - figlia di Larsson - 
prepara un bagno)
La vita normale è innanzitutto organizzazione giornaliera dell'esistenza  individuale degli uomini e delle donne. La ripetizione delle azioni quotidiane -  categoria cara a Kierkegaard - è  virtù della durata,  è  fedeltà ai compiti ed ai doveri liberamente assunti nella distribuzione  feconda del tempo giornaliero. Non va pensata in contrasto con gli eventi considerati eccezionali, che anch’essi a ben vedere fanno parte della vita normale, un pulsare continuo di alti e bassi,  di avvenimenti previsti ed imprevisti, di traumi lancinanti e gioie sconfinate.  E’ nella quotidianità che un soggetto umano si autocostruisce assumendo la sua specifica identità, le sue capacità, le competenze atte ad interpretare e cambiare la realtà. Il normale  quotidiano è appunto il tempo-luogo nel quale e attraverso il quale si formano e si interiorizzano valori e saperi abituali che ci permettono di comprendere la realtà che ci circonda e di interagire con essa. 

... è nel quotidiano che apprendiamo... 
(Carl Larsson, Karin che legge)
Ecco allora il senso del  coraggio della normalità: non qualche estemporaneo atto eroico,  ma coerente virtù della durata,  fedeltà ad una tensione permanente verso la propria ed altrui liberazione.  
  
... è nel quotidiano che lavoriamo ... 
(Carl Larsson, Estate)
Luciano Manicardi in “CORAGGIO, NON TEMERE”(ed. Qiqajon, Comunità di Bose) ci ricorda due valenze del coraggio della normalità:
- quello  che fa i conti con “il clima sociale ammorbato dall’illegalità diffusa, dalla volgarità imperante, dalla furbizia eretta a sistema, dal carrierismo che non si fa scrupoli di scalzare altri, dalla logica del profitto a ogni costo, dall’asservimento al potente di turno”. Nei tempi bui come il nostro il coraggio della normalità, “esposto cioè alla derisione e al disprezzo, all’incomprensione e all’emarginazione” rischia di essere considerato addirittura eroico, quando semplicemente si  esprime nel compiere il proprio dovere, nel resistere   alla corruttela, nel non essere mai servo o servile... 

... è nel quotidiano che compiamo i nostri doveri ... 
(Carl Larsson, Karin - moglie di Larsson -  
sbuccia le mele)

... adempiamo i nostri compiti ...
(Carl Larsson, Officina)
- quello legato alla nostra finitudine: il coraggio di esistere, di affrontare le fatiche, le difficoltà ed i rischi del vivere, "sopportando l’opacità e la ripetitività del quotidiano senza vedere niente di straordinario all’orizzonte. Anzi, sapendo che l’orizzonte ultimo della vita è la morte”. Il coraggio della normalità è trascorrere i nostri giorni nell’impegno a vivificare la nostra vita e l'altrui esistenza “facendo dell’amore e della giustizia l’azione perseverante quotidiana.”
Meraviglioso coraggio!

Il coraggio della normalità ... 
del perseverare nel nostro impegno...
(Carl Larsson, Fiori alla finestra).

.... il coraggio di affrontare la gioia 
e la fatica del vivere .... 
(Carl Larsson, Piccola colazione nel parco, 
Esbjörn, figlio di Larsson, particolare)



Carl Larsson è stato un pittore svedese vissuto tra il 1853 e il 1919. Si può considerare il cantore della quotidianità dal momento che, nelle sue opere, ha prevalentemente rappresentato, spesso con fine ironia, scene di vita  domestica e figure di familiari (la moglie Karin, i figli …).

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