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domenica 25 gennaio 2015

Il Giorno della Memoria. La forza di un video.



La potenza dell'arte ci porta dentro altri mondi... 
(Enrico Benaglia, immagine tratta da facebook)
Proponiamo un video ideato e realizzato nel 2003 dagli alunni dell’Istituto d’Arte di Imperia, con la supervisione di alcuni docenti tra i quali non posso esimermi dal citare il mitico prof. Dolmetta. Ho conosciuto in modo non superficiale questa Scuola (che ho diretto in qualità di preside per due anni dal 2002 al 2004) e ancora è ben viva in me – in un intreccio di care memorie e di riconoscente gratitudine -  la caparbia dedizione di tanti docenti e la genuina freschezza e gioia di vivere di tanti/e giovani, anche se costretti a gestire e vivere  non poche difficoltà esistenziali.

La giornata della Memoria...
(immagine ripresa dalla pagina facebook 
dedicata ad Auschwitz Memorial)
Sono loro che hanno costruito, spronati da ben altro che la  legge del 2000, la “giornata della memoria” fuori dal retorico rituale di una celebrazione mistificante  e controproducente, se vissuta come alibi dei  nostri silenzi e delle nostre viltà. Sono  proprio i giovani che ci spronano a non dimenticare ed a comprendere che l’universale grido di dolore che si leva dai campi di sterminio è  struggente invocazione che deve servire non agli ebrei ed a tutte le altre vittime sterminate, ma a noi tutti,  giovani ed anziani, per mettere a nudo il nostro  passato e le nostre responsabilità (la Shoah è anche un crimine italiano, basta pensare alle fascistissime leggi razziste del 38 ed alle loro implicanze), per non chiudere gli occhi sulle stragi  del presente, per non legittimarle con la nostra indifferenza ed il nostro silenzio.

... per non chiudere gli occhi... 
(immagine tratta dalla pagina facebook 
dedicata ad Auschwitz Memorial)
Nota sul video.

Il rischio delle immagini – anche le più crude e terribili che raccontano la Shoah – è  quello dell’assuefazione, della ritualità, del “già visto”.

Qual è la chiave per aprirci all'esperienza terribile del dolore... 
per farci provare com-passione?
Nella pletora delle informazioni, del fluire liquido delle comunicazioni, vi è la reale possibilità che il segno rimanga muto, sepolto nell’insignificanza di ciò che scorre davanti a noi, senza più coinvolgerci.

Come condividere un'esperienza 
tanto lontana?
Il merito di questo breve filmato – che rivela la notevole maturità umana di chi lo ha prodotto – è quello di scrollarci dal torpore, di strapparci dall’estraneità e di trasportarci subito all’interno di un vortice d’ansia, di paura, di angoscia. Nel video non si indugia sulle figure tristemente note della Shoah, anzi vengono anche utilizzate immagini apparentemente lontane da quell'esperienza, eppure noi ci sentiamo portati DENTRO un’emozione, uno stato d’animo, un sentire che rimanda, in qualche modo, all’esperienza tragica del lager.

Come sentirci dentro una storia 
che non abbiamo vissuto?
E proprio l’uscita dall’indifferenza ci può permettere di trovare il senso di una giornata come quella della Memoria.

Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.




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