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martedì 29 settembre 2015

C. Rogers, la comunicazione educativa e la libertà nell'apprendimento. Con G. Vallifuoco.

Dopo gli articoli correlati:

CARL ROGERS E IL METODO NON DIRETTIVO.
proponiamo:

Carl Rogers, la comunicazione educativa e la libertà nell’apprendimento.

Insegnare è 
comunicare
(Gennaro 
Vallifuoco,
Acqua)


Congruente è chi è coerente con se stesso, chi sa ascoltarsi, chi è lucidamente partecipe di tutto ciò che in lui avviene, chi è lo stesso sia interiormente sia esteriormente, perché  ciò che sente è ciò che esprime. La congruenza  è decisiva soprattutto nella comunicazione educativa, nel rapporto tra docente e studente. Rogers (Freedom to learn, trad. it. Libertà nell’apprendimento, Giunti-Barbera,1973) specifica che il vero docente non è colui che semplicemente trasmette, impone e dirige centrato su di sé, ma persona che, sapendo comunicare totalmente con se stessa, è in grado di comunicare con gli altri. Decentrato da se stesso e centrato sullo studente e sulla classe, si mette in gioco, rifiuta uno stato di oggettività che gli permetterebbe di considerarsi come al di fuori dell’interazione.
Insegnare è
accendere un fuoco 
(Gennaro Vallifuoco, 
Fuoco)
La sua presenza, né autoritaria né anonima, si esprime in una relazione interpersonale tra soggetti ugualmente attivi e partecipi perché l’alunno progressivamente possa ridurre la propria dipendenza dall’insegnante accettando di esporsi  ai rischi del mutamento: “l’apprendimento socialmente più utile nel mondo moderno è l’apprendimento del processo di apprendimento, una costante apertura all'esperienza, una costante acquisizione del processo del mutamento”, dove imparare significa “imparare ad imparare” ed  insegnare non è altro che imparare”.
Insegnare è
mettersi 
in gioco 
(Gennaro Vallifuoco, 
Terra)
Nella relazione educativa il docente non può esimersi dall'incidere sulla vita dell’altro, ma non in modo diretto partendo da un programma a priori predisposto, bensì partendo dall’avvenimento umano che quel determinato gruppo di studenti  rappresenta con tutto il bagaglio di valori, difetti, contraddizioni, linee di tendenza che manifesta. Io docente desidero per me e per gli altri una verità sempre maggiore, senza rinchiudermi nel tranquillo possesso delle mie verità, disposto – se è il caso - a riconoscere eventuali errori anche con i miei alunni, perché di fronte ad una persona autentica anche gli altri sono sollecitati ad esserlo.
Così il dialogo non direttivo diventa comunicazione empatica, scambio in profondità animato da un comune desiderio di progredire insieme in un cammino dove ogni interlocutore ha il coraggio delle proprie opinioni personali e nello stesso tempo il rispetto dell’altro, delle sue idee e delle sua libertà, nell’impegno esaltante e difficile della crescita umana e culturale.
Insegnare è 
rendere liberi
(Gennaro Vallifuoco, 
Aria)

Insegnare è imparare a porgere attenzione a tutta la persona e non solo alla sua espressione verbale, per comprenderla ed interpretarla al di là delle parole, in funzione  del suo quadro di riferimento. E’ imparare che il linguaggio della classe non è solo costituito dall’espressione verbale o non verbale dei suoi scambi, ma anche dall’evoluzione delle relazioni nel suo interno, secondo un doppio binario convergente: il linguaggio del contenuto ed il linguaggio delle relazioni. Il primo è la messa in ordine delle idee attraverso una concatenazione razionale dei diversi aspetti di un tema o di un problema. Il secondo è il concatenamento degli atteggiamenti delle persone nella varietà della dinamica di gruppo. E' importante imparare a rispettare questa logica convergente e complementare, perché il “sì’ dei singoli alunni e della  classe  al contenuto può essere solo apparente, in quanto potrebbe trattarsi di un "sì" alla relazione in cui si situa, e l’eventuale “no”  al contenuto in questione potrebbe riguardare un rifiuto verso un tessuto relazionale mal sopportato. Mi fermo qui.

...sincronizzare i tempi della relazione 
con i tempi del contenuto... 
(Gennaro Vallifuoco,  
Foyer del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino,  
Omaggio al tempo, particolare)
Notazione.
La convergenza e la sintonia di molte  affermazioni di Rogers con quelle di altri autori a lui contemporanei, penso  in particolare a Freire,  sono evidenti ed esprimono il ruolo, se non profetico, certamente anticipatore esercitato nella seconda metà del secolo scorso da tanti studiosi oggi dai media negletti. Senza dimenticare una non anomala bizzarria: molte tematiche da loro elaborate oggi paiono scontate, quasi di moda, ma troppo spesso  presentate  dai guru di turno come assolute novità delle loro presunte “buone scuole”...

... riconoscere radici, 
maestri, eredità... 
(Gennaro Vallifuoco, 
La famiglia dell'artista da giovane).
Anche in questo post - come nei precedenti: Auguri a tutti i docenti e Auguri a tutti gli studenti - inseriamo le immagini di Gennaro Vallifuoco che abbiamo imparato a stimare per la maestria della comunicazione pittorica, per la profondità e densità metaforica delle opere e, non ultimo, per la sensibilità umana. Grazie.

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