Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

giovedì 25 febbraio 2016

Idoli e gabbie mentali. Immagini di Ottorino Stefanini.

Ottorino Stefanini, 
Tramonto meccanico 4, 
2012
Gli idoli: oggetti divinizzati. 
C’è un passaggio fondamentale nella riflessione sugli idoli che si colloca nello snodo filosofico di inizio dell’età moderna. 
Nel pensiero biblico, religioso e teologico gli idoli sono feticci, simulacri di Dio che vengono adorati al posto di Dio. 
In una accezione più larga, essi vanno poi ad indicare tutti quei surrogati di Dio che possono diventare così importanti nella scala dei nostri valori da costituire di fatto il senso ultimo della vita: il denaro, il potere, il successo… 
In termini politici l’idolatria si realizza nel momento in cui un’ideologia o un capo carismatico assumono un significato salvifico (com’è accaduto in modo eclatante nel Novecento). Comunque, in tutti questi casi, si tratta sempre di idoli identificabili con oggetti esterni a noi – materiali o immateriali - assolutizzati e divinizzati.

Ottorino Stefanini, 
La Gabbia 2014
(Stucchi)
Gli idoli: idee che imprigionano la nostra mente. 
Il passaggio cruciale che porta ad una riflessione ulteriore, ricca di prospettive per la contemporaneità è dato dalla teoria degli idòla di Francesco Bacone (1561-1626).



Ottorino Stefanini, 
L'immobilità del Pensiero 2008
(Stucchi)

Essa sposta l’attenzione dall’oggetto al soggetto, secondo un tratto tipico della svolta moderna da Cartesio in poi. Bacone pone infatti l’accento su schemi mentali e pre-giudizi che abbiamo acquisito acriticamente nel corso del tempo e che si sono radicati in noi in maniera tale da risultare indiscutibili, tanto da essere considerati certezze assolute e quindi idoli. 

La liberazione dagli idoli. 
Ottorino Stefanini, 
La flessibilità del Pensiero 2008
(Stucchi)
La battaglia contro l’idolatria per Bacone diventa quindi una lotta dell’uomo con se stesso, con quelle rigidità mentali che non permettono un accesso alla verità. Naturalmente Bacone si colloca nel clima della rivoluzione scientifica e quindi della ricerca di un certo tipo di verità, ma la sua teoria degli idòla va ben al di là del contesto storico in cui è stata formulata e si presta ad applicazioni che vanno oltre l’ambito della fisica. Gli idòla di Bacone corrispondono, infatti, alle gabbie della nostra mente, costruite e sedimentate nel corso del tempo, tanto più dannose quanto più risultano a noi stessi invisibili perché inconsapevoli.

Arte e concetto.
Ottorino Stefanini, 
Il Giudizio 
(Stucchi)
Ancora una volta, come in altri precedenti post, facciamo riferimento – con il previo consenso dell’autore - all’opera figurativa di Ottorino Stefanini, artista poliedrico capace di suggerire molteplici percorsi interpretativi della contemporaneità. In questo e nel prossimo post abbiamo scelto alcune rappresentazioni molto dense dal punto di vista concettuale. Le immagini, evocate in Tramonti meccanici e soprattutto nella serie degli Stucchi, si avvicinano al linguaggio dell’astrazione mediante un processo di svuotamento delle normali percezioni corporee, richiamate e negate al tempo stesso, attraverso un uso surrealistico dei colori e delle forme (il sole, infatti, non è sole, il cielo non è cielo, i tratti umani non sono figure umane). L’opera pittorica, pur mantenendo fermo il proprio specifico codice espressivo fatto di linee, colori, luci, ombre... perde peso, si spiritualizza, diventa “idea”. In questo processo la comunicazione artistica si carica di un significato filosofico, ma - rispetto alla “fatica del concetto” che necessariamente deve passare per successive mediazioni e deduzioni - essa mantiene il potere dell’immediatezza e ci porta intuitivamente nel cuore della cosa: come avviene negli Stucchi L'immobilità del Pensiero o La flessibilità del Pensiero di cui subito capiamo il messaggio.

Post ed iconografia di Rossana Rolando.

4 commenti:

  1. Sì, il concetto di Bacone va ben oltre il suo tempo.. ogni mia verità se non ha le chiavi per aprire la gabbia è destinata, o meglio, è già "idolo"..inscritto nel suo" tempo "
    Buon fine settimana

    RispondiElimina
  2. Aprire la gabbia vuol dire mettere in discussione i pre-giudizi… la verità non teme le domande, i dubbi, il pensiero critico. Ma le chiavi per aprire la gabbia quali possono essere? La filosofia certamente è una chiave… l’incontro e il confronto vero con gli altri… la conoscenza di altre culture… C’è un’immagine di Ottorino Stefanini molto evocativa: Incontro.
    [img] http://www.ottorinostefanini.com/uploads/3/6/1/8/3618934/7036505.jpg?464[/img]
    Buon fine settimana Nele Nele. Grazie per essere insieme a noi con le tue fini riflessioni, molto gradite.

    RispondiElimina
  3. Anche in questo scritto azzeccatissimo l'accostamento tra le riflessioni suggerite dal pensiero di Bacone e le realizzazioni artistiche di Stefanini. Grazie.

    RispondiElimina
  4. Grazie della gradita attenzione e dell’apprezzamento!

    RispondiElimina