Disegni: Lelio Bonaccorso; testi: Marco Rizzo; colori: Chiara Arena, Claudio Naccari, Giulio Rincione |
Amo i fumetti o almeno quel
genere di fumetti di cui discuteva Mike Rabba nella prefazione di “Jonas Fink” di Giardino,
lamentando che “ da noi va più il
fumetto da cessi che d’autore” (p. 15, 2007, Gruppo ed. Espresso).
Perciò a suo tempo ho acquistato
subito il fumetto d’autore “Jan Karski, l'uomo che scoprì l'Olocausto” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, 2014, ed.
Rizzoli Lizard. L’ho letto e riletto, meditato e sofferto.
Nel 1943 la denuncia e la
testimonianza di Karski sugli orrori dell’Olocausto rimasero inascoltate,
anche da parte di Roosevelt e Churchill.
“So
benissimo che molti non mi crederanno o non riusciranno a credermi e
preferiranno pensare che mi sia inventato tutto, che abbia esagerato” (o.c. , p. 5).
“Al cospetto dei potenti la sua voce si perse nell’incredulità ed
indifferenza, schiacciata dalle ferree leggi della guerra” (o.c., retro
copertina).
Gian Maria Zavattaro.
Gian Maria Zavattaro.
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