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lunedì 4 gennaio 2016

Il paradosso del dono, con Adriano Fabris. Twitter e la filosofia.

Adriano Fabris, 
Docente Università di Pisa
Tweet del 23 dicembre 2014. 
Qual è il miglior regalo di Natale, 
quello che bisogna chiedere a Gesù bambino? 
La fine, finalmente, del dono di scambio (Adriano Fabris, Twitter e la filosofia, ed. ETS, Pisa 2015, p. 25).


Duy Huynh
Symbiotic Synphony
(Sinfonia simbiotica)
Il  dono: esperienza comune ed insieme paradossale che ciascuno di noi vive. E’ dare gratuitamente senza richiedere né volere un contraccambio, ospitare, assumersi responsabilità, prendersi cura dell’altro, amare e coltivare amicizie, dare fiducia senza alcun interesse a farlo. Il vero dono si colloca all’interno del libero legame tra le persone. “Si dà come se non fosse niente”: “di niente - de nada - de rien”, così risponde il donatore a chi  lo ringrazia.

Duy Huynh
Kingdom of no Regrets
(Il regno senza rimpianti)
Se ciò che si è donato è nulla, nessuno è tenuto a contraccambiare, ma tutti sono liberi di donare a loro volta, perché “non si dona per ricevere, si dona perché l’altro doni” (Lefort). Si tratta di una modalità relazionale che non è cosa dell’altro mondo, ma appartiene al nostro mondo, anzi ne costituisce il  lato critico e alternativo. Il tempo di Natale è tempo del dono ed i Re Magi sono simbolo di coloro che donano senza nulla chiedere in cambio e poi scompaiono. Ma insieme il tempo di Natale può essere letto come spartiacque, momento dialettico di verità che smaschera i falsari del dono: quelli che fanno e ricevono regali per interesse, quelli del “do ut des” come merce di scambio e di favori. 
Duy Huynh
Soundtrack For Recursive Dreaming
(Colonna sonora per un sogno ricorrente)
Perché il dono, gratuito, è asimmetrico, non un baratto. Infine il tempo di Natale aggiunge ancora una postilla: non è facile autenticamente donare. Non c’è vero dono se il contesto in cui avviene è un abisso di disuguaglianze, se non c’è fraternità, se non c’è anche un donare se stessi in una comunità dove tutti vivono  la circolarità dell’amore oblativo.


Twitter e la filosofia
Adriano Fabris, 
Twitter e la filosofia
Il tweet sopra riportato di Adriano Fabris, docente di Filosofia nell’Università di Pisa, viene raccolto nel librettino Twitter e la filosofia, in quanto parte di un esperimento condotto nello scorso anno e consistente nel comunicare per un mese contenuti filosofici in 140 caratteri. Il libretto è molto interessante perché discute sulle possibilità di un adattamento della filosofia alle modalità di comunicazione dei Social network –  Twitter in particolare – e sui suoi limiti. La sfida nasce dalla consapevolezza della sterilità di una filosofia che non sa uscire dalla forma comunicativa del trattato, rimanendo elitariamente chiusa nelle stanze degli addetti ai lavori. Leggendolo vi si possono cogliere le malattie che attraversano tutti i Social network – dal narcisismo alla chiacchiera alla massificazione – ma anche le grandi potenzialità. Tra i limiti denunciati da Fabris vi è quello di una partecipazione che non è reale e che si ferma a condividere determinati contenuti ritenuti validi senza entrare in un colloquio che produca un discorso e un avanzamento della riflessione, fruendo semplicemente di ciò che viene proposto in maniera passiva, come in una grande società dello spettacolo. La nostra piccola riflessione sul dono, a partire dal tweet di Fabris, in questo tempo di Natale, vuol essere un contributo nella direzione - che anche noi auspichiamo - dell’uso partecipato e fecondo dei mezzi di comunicazione (secondo noi non solo Twitter).

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