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lunedì 18 luglio 2016

Individuo e Nazione tra identità e alterità.

Post di Rosario Grillo 
Iconografia di Rossana Rolando. 
 
Riccardo Guasco, 
Tempi moderni
La costruzione della personalità, per concorde suffragio delle diverse scuole psicanalitiche, richiede una affermazione de l’io soggettivo.
Lasciamo alle diverse correnti il suggerimento del più appropriato dosaggio tra l’inconscio (base di lancio di impulsi molteplici) ed il super-io (una sorta di io sociale e collettivo con funzioni di regolatore morale), nel seguito. 
Lo stesso iter segue la nascita e lo sviluppo di una Nazione.
Riccardo Guasco, 
Munari 2
Anche per essa vale il consiglio di cercare di raggiungere la propria identità (coscienza nazionale), fase che corona una raggiunta unità territoriale, il riconoscimento dell'unità politico-amministrativa, la scelta condivisa della polarità geopolitica internazionale.
Strategica l’opinione di E. Renan che, ponderando il peso del passato e del presente, opta in favore del secondo per suggerire una testimonianza militante quotidiana: “l’esistenza di una nazione è un plebiscito di tutti i giorni”.
A livello individuale, saranno le diverse agenzie educative e culturali a compensare le punte estreme della “identità” accostando la rete della parentela famigliare e della compagine sociale fino al piano dell’intero genere umano.

Riccardo Guasco, 
Scherma
Oggi, da più parti, si indicano i danni, fino allo sviluppo di una personalità egocentrica, narcisista e paranoica, provocati da un’identità portata al di sopra della linea d’equilibrio.
Sul piano storico, l’identità nazionale, anche assunta una forma democratica, lasciata a se stessa ha partorito l’orrendo volto delle dittature, nazista e fascista, responsabili del secondo conflitto mondiale.
Anche qui una identità illimitata, sfociata nel nazionalismo con il supplemento dell’imperialismo. 
Sono argomenti, che non rimangono confinati in soffitta - passato che non ritorna - vanno invece riproposti e meditati per sfuggire alla ricaduta, causata da l’insidia della superiorità.
Riccardo Guasco, 
Illustrations for the wedding book of A. e R.
Lo stesso ingrediente distoglie ognuno di noi da una distorta identità  e protegge ciascuna entità nazionale dalla prevaricazione. In questa stregua, anche l’impegno ad esportare la democrazia è stato un terribile e rivelatore abuso delle potenze occidentali. 
L’ingrediente, di cui sopra, e’ l’alterità. 
L’Altro è una polarità indisgiungibile dall’Io, sia singolo individuo sia individualità nazionale.
L’Altro non può che essere il Diverso. 
Come nel retaggio dello sviluppo individuale si è riconosciuta la funzione benefica della rete famigliare, in preparazione di quella sociale, così nello humus dello sviluppo di una Nazione va rivalutata la componente comunitaria, liberandola da cascami etnico-razziali.
Riccardo Guasco, 
Riunione di famiglia
La Comunità, infatti, è rimasta marchiata dal deposito lasciato dalle ideologie che tra fine Ottocento ed inizio del Novecento esaltarono il mito della razza e del “sangue puro”.
Richiamare oggi la comunità, dopo averla liberata dalle tossine, significa leggerla come un insieme di valori che uniscono allo stesso tempo in cui orientano alla solidarietà, alla condivisione e alla fratellanza. 
Questa cifra contraddistingueva la comunità cristiana primitiva, al momento di vocarsi religione universale. La deviazione temporalistica, poi, ha a lungo sviato l’esercizio del Cristianesimo nella chiesa ufficiale, per trovare infine una condanna nel Concilio Vaticano II. 
Adesso, il suo nemico convinto e’ il pontefice Francesco I, predicatore del vero ecumenismo sotto l’insegna de l’unico Dio. Egli, con insistenza, ci invita a pensare e fare nello “spirito della Misericordia”.

Riccardo Guasco, Il convitto
Riccardo Guasco, 
Illustrations for the wedding book of A. e R.



4 commenti:

  1. Riflessioni condivisibili in tutto. Importante, a mio modo di vedere, l'accenno alle agenzie educative come antidoto alle derive nazionalistiche. E' proprio dalla 'cultura' nella sua accezione piú ampia,formativa,che potrà venire la svolta. E' un processo lungo e tortuoso ma necessario.Un'educazione all'altro come valore,non certo limitato al mero 'economico'.

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    1. Gentile signor Paolo Poggi, grazie del suo intervento sul blog che fa piacere a mia moglie, a me e sicuramente a Rosario. Credo che ognuno di noi, quando partecipa nel suo ambiente alla rete di solidarietà per chi è in difficoltà oppure quando si impegna per una scuola inclusiva, fa cultura. Gadamer afferma che la cultura “è ciò che può impedire agli uomini di accanirsi l’uno contro l’altro… Grazie ad essa la diversità, l’inestricabile alterità che divide l’uomo dall’uomo, si fa superabile, anzi viene sublimata nella prodigiosa realtà di un vivere e di un pensiero comuni e solidali”.

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  2. Mi ristoro leggendo questo blog, che è davvero un gioiello: ritrovo le mie radici, ritrovo la stella polare dell'etica nella quale ho avuto la fortuna di essere stata educata. Grazie.

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  3. Grazie! Siamo molto contenti di condividere con lei i nostri pensieri e di poter leggere le riflessioni sul suo blog che – come sa – seguiamo costantemente. Anche noi avvertiamo un’affinità di orizzonti, di sensibilità e di interessi. Nello stesso tempo cogliamo l’arricchimento che viene dall’appartenenza ad esperienze e a territori diversi. E questo ci stimola nel continuare lo scambio di reciproca lettura e di libero gratuito commento.

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