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giovedì 27 aprile 2017

Risveglio. Inediti di Tommaso D'Incalci.

🎨Poesia e disegno inediti di Tommaso D'Incalci
🖋Commento di Gian Maria Zavattaro 
 
Tommaso D'Incalci, 
Risveglio, particolare

RISVEGLIO
Con voce di merlo la luna intona una nuova melodia
Serbala per il resto del giorno
la canteremo insieme
prima di ogni volo notturno

  PAGINE D'ORO
L'oro del cielo riflette ogni pagina del libro
E la voce di un piano canta una dolce ninna nanna
che guarisce ogni ferita
Per te che mi hai visto
da sempre
io
esisto
 
Tommaso D'Incalci, 
Risveglio, particolare
Due leggiadre poesie, due microcosmi distinti. Allora perché unire insieme queste due diverse perle canterine?  Perché sono due stiletti che affondano per farti insieme affiorare ciò che non pensi di possedere o che hai rimosso:  lo  sguardo e l’ascolto, condizioni per le quali  ognuno di noi sa di  esistere  per tutti coloro che vedono e sentono.

domenica 23 aprile 2017

Lo straniero.

Post di Rosario Grillo.
Tutte le immagini (ad eccezione della prima) riproducono fotografie artistiche di Dorothea Lange (1895-1965), documentarista statunitense dalla grande sensibilità sociale, attestata dai suoi intensi scatti, di cui il primo in particolare - “Madre migrante” - è divenuto emblema del fenomeno migratorio oltre che prototipo iconico nella storia della fotografia.

Umberto Curi, 
Straniero, 2010
Umberto Curi è membro di una felice compagnia di filosofi italiani (con Massimo Cacciari e Remo Bodei), che hanno contribuito a tenere sveglio il panorama culturale italiano, arricchendolo di lavori indigeni ed internazionali.
Specifiche, nel cuore della nascita del pensiero occidentale, le sue credenziali. Dinamico il suo bagaglio culturale, che si è allargato a  filosofi moderni e contemporanei.
Personalità estroversa la sua, e soprattutto propensa al lavoro di equipe (anche quando l'opera porta in cima la sua unica firma).
Presente nel dibattito culturale: a tal punto che in quest'opera di cui vi parlo (Straniero, Raffaello Cortina editore) ha il coraggio di prendere posizione contro il pensare comune, ostile al fenomeno degli immigrati.

mercoledì 19 aprile 2017

Primo Soldi, Pier Giorgio Frassati.

🖊 La figura di Pier Giorgio Frassati ci è molto cara e lo attestano, tra l'altro, i post che gli abbiamo anche recentemente dedicato, di cui riportiamo i link, seguiti da una piccola descrizione.

Viene ricostruita, secondo una personale selezione dei dati, la vita di Pier Giorgio Frassati. Le foto sono di Giancarlo Ticozzi e illustrano luoghi del biellese intrecciati con la biografia di P.G. Frassati. 

In un libricino su Pier Giorgio Frassati del 1926 - che riteniamo ben poco noto - Don Cojazzi è il testimone di intense, accorate, emozioni a pochi mesi dalla morte inaspettata del giovane.

Utilizzando fonti salesiane, abbiamo ricostruito in questo articolo l'avventura straordinaria di don  Antonio Cojazzi in relazione al suo incontro con Pier Giorgio Frassati.

sabato 15 aprile 2017

Auguri Pasqua 2017.

Firenze, 15 aprile 2017
Fotografie di Rossana Rolando.

Vetrata della cappella 
Suore Francescane di Firenze
Solo Tu non devi nulla a nessuno. Nelle tue mani passa il giorno, nelle tue mani passa la notte. Tu sei mio padre, Tu sei mia madre” (Preghiera africana).

“Bisogna salvarsi insieme; bisogna arrivare insieme dal buon Dio, bisogna presentarsi insieme;  non bisogna arrivare a trovare  il buon Dio  gli uni senza gli altri. Dovremo tornare tutti insieme nella casa del padre. Bisogna anche pensare un poco agli altri; bisogna lavorare un poco gli uni per gli altri. Che si direbbe se arrivassimo, se tornassimo gli uni senza gli altri?”(Ch. Péguy, Il mistero della carità di Giovanna d’Arco, AVE, Roma, 1066, pag. 35: parla Alvietta, la piccola amica di Giovanna).

Pieve di Cellole, 
Comunità di Bose
Auguri di Buona Pasqua a tutti, da parte di Gian Maria, Rossana e Rosario.
- A tutti coloro che ogni giorno si sforzano di rinascere a nuova vita, con l’augurio sincero di una festa domenicale che sia riposo autentico dalle fatiche feriali, ri-scoperta di sé e della propria identità, ri-creazione e gioia  fatta di affetti familiari, di reciproca ospitalità, di incontri privilegiati  di  condivisione e  convivialità, di tutte le  modalità “belle” del nostro essere al mondo.
Vetrata della cappella 
Suore Francescane di Firenze
- Ai credenti cristiani che,  in questi giorni, celebrano il Mistero più alto e più profondo della loro fede e  credono in Gesù Cristo, figlio di Dio Padre, nella Sua passione e morte, nella resurrezione, nella Pentecoste.  A tutti auguriamo l’esperienza di un incontro, di una scoperta personale  del Dio vivente, camminando  insieme al suo fianco, come sulla strada di Emmaus dove Dio si rivela il Dio fedele che mantiene le sue promesse.
- A tutti i credenti di ogni fede che ogni giorno amano e sperano.
- Ai nostri fratelli Ebrei che l’11 aprile hanno celebrato  la Pasqua (Pesach, la cui festività si prolunga sino al 18 aprile),  l'uscita del popolo ebraico dal deserto sotto la guida di Mosé e la liberazione dal regime di schiavitù in Egitto.

Pieve di Cellole, 
Comunità di Bose.

Dal canale YouTube di AlzogliOcchi (qui il sito).
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mercoledì 12 aprile 2017

Getsemani di Pèguy.

🖊 Post di Gian Maria Zavattaro
🎨 All'interno della vastissima produzione artistica relativa al tema del Getsemani, le immagini scelte riproducono diacronicamente (dal XV al XIX secolo) opere di autori diversi.
Masaccio, Cristo nel Giardino del Getsemani, 
particolare (1424-1425)
“Il testo che presentiamo  è uno dei più belli di Pèguy. E’ anche  uno dei capolavori della letteratura cristiana sotto il profilo teologico e mistico. Se lo si colloca nel periodo storico in cui fu scritto, agli inizi del ventesimo secolo, esso appare in forte dissonanza con la spiritualità idealista d’allora, troppo disincantata per riconoscere in Gesù un Dio che assume la condizione umana con tutte le sue debolezze, all’infuori del peccato. Esso, al contrario, nella convinzione che il Verbo ha preso una carne in tutto simile  alla nostra, preannuncia la nostra epoca” (J. Bastaire in Ch. Pèguy, GETSEMANI, Presentazione, Castelvecchi, Roma, 2016, p. 5).

Stefano di Giovanni (detto il Sassetta), 
Agonia nell'orto, 1437-44
Guidato dalla mirabile presentazione di J. Bastaire (1), ho letto e riletto Getsemani di Pèguy, a me caro insieme a Mounier sin dalla prima giovinezza: pagine intense, intrise di assillante drammaticità, stile suo personalissimo quando vuole scuotere il lettore (“ragazzo mio, amico mio”) e focalizzare concetti-chiave. Il testo, poco conosciuto, tratto dal Dialogo della storia e dell’anima carnale, è uscito in libreria solo nel 1955 con il titolo Clio. La stesura - ci informa Bastaire - verosimilmente avvenne nella Settimana Santa del 1910 (il 27 marzo era Pasqua), in un periodo per Pèguy di sofferenza e scoramento. Soffre di intime frustrazioni: per il degrado della “mistica politica” dopo l'affaire Dreyfus, sentendosi isolato in una società sempre più basata sul denaro; per il fallimento dei Cahiers de la Quinzaine,  da lui fondati dieci  anni prima; per una grave malattia che non gli risparmia tentazioni suicide.
Andrea Mantegna, 
Orazione nell'orto, 1455
Con tutta la sua passione ha aderito alla fede cattolica, ma è afflitto dal rifiuto della moglie – nonostante l’intervento dell’amico Maritain - al matrimonio religioso ed al battesimo dei figli. Il tutto complicato dalla passione per una giovane collaboratrice dei Cahiers: amore che lo tormenta fino a quando, ai piedi della Vergine di Chartres, “accetta la grazia della sofferenza e solitudine”, rimane formalmente fedele ma lucidamente cosciente del suo “adulterio del cuore”. Insomma tutto concorre  alla “sensazione dell’incurabile nulla” che Cristo prende su di sé fino in fondo nel Getsemani, fino a trasformarlo in vittoria pasquale. L’ardente meditazione di Pèguy su Gesù, Dio fatto uomo, che teme la morte, è tutta centrata su Mt. XXVI, 36-47 e XXVII,46-50. (2)

domenica 9 aprile 2017

Pasqua di Primo Levi.

🖊 Post di Rossana Rolando.
🎨 Immagini di miniature dell'armeno Toros Roslin, risalenti al XIII secolo.

Ditemi: in cosa differisce
Questa sera dalle altre sere?
In cosa, ditemi, differisce
Questa pasqua dalle altre pasque?

Toros Roslin, Il passaggio del Mar Rosso, 
1266, particolare
I primi versi della poesia Pasqua contenuta nella raccolta Ad ora incerta (in Opere, vol. II, Einaudi, Torino 1988, p. 564)  si soffermano sulla differenza. La sera di pasqua è - nella tradizione ebraica - unica. Nessun’altra celebrazione ha la portata di questa memoria che affonda le sue radici nell’evento fondativo del popolo ebraico: essa ricorda la prima liberazione e, nello stesso tempo, prefigura l’ultima e definitiva redenzione.
Il testo di Primo Levi salda questo particolare significato - legato all’ebraismo - con un messaggio universale rivolto ad ogni uomo, nel momento in cui la pasqua si fa, per ciascuno, giorno “delle differenze”, come dirà poco dopo.

martedì 4 aprile 2017

Senilità.

🖊 Post di Rosario Grillo
🎨 Le immagini riproducono opere di Giorgio da Castelfranco, detto Giorgione (Castelfranco Veneto 1478 - Venezia 1510).

Giorgione, Vecchia, 1506, particolare 
(sul cartiglio è scritto Col tempo)
Dentro la stratificazione della società presente, in gran parte discendente dall’imperativo capitalista, non trovano posto gli anziani e la morte.
Il capitalismo, intrecciato a doppio nodo, con il consumismo, invoglia ad una giovinezza senza fine: così raffigura la vita piena di lustro, di svaghi e di meraviglie.
Dentro “la vetrina” sono esposti: crociere, turismo nei paesi esotici, machismo e divismo, fisico atletico, saune e wellness.
Ecco perché le persone anziane, che non tengono il ritmo (e il corpo atletico), vengono “rimosse”, nascoste dentro case  di riposo (o affidate ai badanti). Lì, o nei reparti geriatrici degli ospedali, ormai avviene il decesso.
Il corpo del morto passa direttamente dall’obitorio alla cassa funebre e risulta cessata, in buona parte, l’abitudine alla veglia del corpo defunto.
(Leggevo, qualche giorno fa, i consigli proposti per agevolare il primo incontro dei bambini con la morte dei cari ed osservavo che il caso non si dà,  visto che si mette grande attenzione  per evitare l’incontro).