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giovedì 27 aprile 2017

Risveglio. Inediti di Tommaso D'Incalci.

Commento a due poesie del risveglio... all'ascolto, alla gioia e alla vita.
🎨Poesia e disegno inediti di Tommaso D'Incalci
🖋Commento di Gian Maria Zavattaro 
 
Tommaso D'Incalci, 
Risveglio, particolare

RISVEGLIO
Con voce di merlo la luna intona una nuova melodia
Serbala per il resto del giorno
la canteremo insieme
prima di ogni volo notturno

  PAGINE D'ORO
L'oro del cielo riflette ogni pagina del libro
E la voce di un piano canta una dolce ninna nanna
che guarisce ogni ferita
Per te che mi hai visto
da sempre
io
esisto
 
Tommaso D'Incalci, 
Risveglio, particolare
Due leggiadre poesie, due microcosmi distinti. Allora perché unire insieme queste due diverse perle canterine?  Perché sono due stiletti che affondano per farti insieme affiorare ciò che non pensi di possedere o che hai rimosso:  lo  sguardo e l’ascolto, condizioni per le quali  ognuno di noi sa di  esistere  per tutti coloro che vedono e sentono.

In silenzio levate lo sguardo, contemplate in alto, riflettete l’oro del cielo nel libro della vostra vita. E giù, qui da noi, nel mezzo di noi, ascoltate  le voci disparate del creato (il canto tremulo della luna, trillante come il verso del merlo, la ninna nanna del piano…). No, non per indurvi al sonno,  per risvegliarvi e vegliare ed anche voi cantare, insieme con trepido stupore,  un canto che rassicuri, lenisca le ferite. Ogni oggetto diventa voce, suono melodico, e tutto si trasforma in canto. Canta la luna, canta il  piano e noi tutti siamo invogliati ad intonare insieme i nostri canti.
Quale melodia? Una canzone triste triste triste che rovista dentro di noi e pian piano inquieta. L’oro del cielo che riflette il libro della nostra vita e ci risveglia  ad una gioia che al chiarore della luna stempera ogni  malinconia. Il nostro canto corale che ci affratella  e ci esorta ad ascoltare, meditare, serbare la “nuova melodia” per tutto il giorno della nostra vita. Una “dolce ninna nanna” che ti riconcilia con le tue ferite,  ti fa sentire vivo con l’universo intero e scopri così di esistere.
Strana polifonia, fatta di chiaroscuri, non monocorde, con tante vibrazioni  e l'una non esclude l'altra, perché bisogna sentirle  tutte e tutte assaporare: stupore, dolore, tristezza, felicità, nostalgia, desiderio, amore, rimpianto, speranza.... E soprattutto cantare “insieme” la gioia di reciproci doni “prima di ogni volo notturno”, prima che il giorno  trascorra  e racchiuda passato presente e futuro.
La voce materna di un piano che non suona ma “canta la  ninna nanna ed in tal modo “guarisce ogni ferita” - quasi preghiera salvifica - è  la voce  dell’altro (“tu” e prima ancora l’Altro, l'Altissimo), perché solo l’altro mi conferma nella  mia irripetibile esistenza: per te che mi hai visto da sempre io esisto.

Tommaso D'Incalci, 
Risveglio

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5 commenti:

  1. Grazie per questa riflessione...insieme leggera e profonda.

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    Risposte
    1. Rossana Rolando e Gian Maria Zavattaro27 aprile 2017 alle ore 20:03

      Grazie a Lei per il gentile commento che coglie nel segno del nostro intento (profondità e levità insieme). Buona serata.

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  2. Magnifico....! La poesia salva..ci fa sentire che tutto ciò che ci circonda è una " danza " ....una danza che ci dice di tacere per ascoltare.... guardare.... apprezzare.,quindi non dobbiamo fare altro che " sentirne " ogni suo frammento che trasmette una dolce melodia.
    Credo che il vostro commento voglia sottolineare che Dio si fa sentire...vedere.... ascoltare...su questo nostro terreno paradiso per " risvegliare " i nostri sentimenti...... Grazie a voi tutti.....

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  3. Vorrei anche aggiungere un pensiero di Prevert : "une politesse en vaut une autre"..... ringraziare la natura per tutto ciò che ci offre.,..per tutto ciò che è bello da guardare e toccare .....
    Poesia e poesia per sottolineare che dobbiamo "risvegliarci" la terra ...l' universo non vanno inquinati....

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