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giovedì 2 marzo 2017

Ricordo di Vittorio Foa.

A partire dall'attualità politica si celebra il ricordo di un grande maestro del pensiero e di un esemplare modello umano: Vittorio Foa, padre costituente.
Post di Rosario Grillo. 

Libro del 2007




Oggi, 26/02/2017, Eugenio Scalfari intervista il fondatore del progetto ulivista, Walter Veltroni, cercando di recuperare “sul filo di lana” la scioccante frattura del PD. Le risposte di Veltroni rivisitano le “nobili intenzioni” del progetto, ma non possono rimediare la causa della scissione, che si ritrova nella degradazione della politica in pura “ars disputandi”, al servizio degli scopi più particolari. Il “succo” del messaggio  veltroniano si ritrova, si condensa anzi, nella proposizione di un MODELLO, un “uomo modello”, padre nobile della Repubblica: Vittorio Foa. Non è tanto, ma non è neppure poco: se, almeno, fossimo capaci di capirne l'alta fibra morale. Nel tempo vicino alla sua dipartita, Lo commemoravo così.


8/12/2011
RICORDO DI VITTORIO FOA.
Vittorio Foa
Quanto è forte il sentimento di smarrimento di fronte all’impeto di questa crisi! Altrettanto tragico è lo scoramento per la mancanza di “maestri del pensiero”, autentici fari della società nazionale.
La mente corre allora all’indietro e non molto lontano ritrova un modello che, anche solo per evocazione, provoca suggestioni positive  e favorisce l’azione di risposta alle difficoltà.
“La visione della politica come pensiero che nasce con l’azione, che è elaborato con essa, e non come attuazione di una verità che viene prima, è stata per me una fissazione di tutta la mia lunga vita” (Vittorio Foa, Questo Novecento).
Libro del 1996
Questa la cifra dell’excursus storico che Foa ha compiuto dentro il ‘900. Questa la risorsa che Foa ha recuperato dal socialismo liberale, variamente interpretato nelle vicende che vanno dalle lotte antifasciste alle battaglie sindacali, alle vicissitudini della Sinistra dal 1946 al 2008. Una convinzione che ha radici lontane, dentro il “pensiero e azione” mazziniano.
La  crisi che stiamo attraversando dimostra, al di là della sua virulenza, capacità tentacolare perché mette in serio pericolo alcuni pilastri fondamentali della nostra comunità.
Ne cito alcuni: l’organizzazione del lavoro, la democrazia, la solidarietà, la propensione al cosmopolitismo passando per la stazione della fede europea.
Libro del 2010
Sono tutti temi, che hanno visto l’azione dell’impegno fattivo profuso da Vittorio Foa per migliorare la condizione del cittadino italiano assieme a quella del cittadino europeo. Una correlazione necessaria alla luce delle sciagure del passato e nella prospettiva della costruzione politica di organismi superindividuali, sovranazionali, in cammino – kantianamente senza limiti e senza fini – verso la comunità mondiale.
Oggi le difficoltà dell’euro, le reticenze di certi governanti europei (Merkel, Sarkozy, Cameron) dovrebbero cercare ispirazione e/o trovare soluzione in questo modello e di conseguenza richiamare in vita e ritemprare l’avventura federalista della comunità europea.
Libro del 2002
Questi i valori risolutivi, il metodo è indicato da Foa in una delle sue ultime interviste - morì all’età di 98 anni -.
Dopo aver messo in luce l’importanza del problema giovanile e dopo aver respinto l’uso e l’abuso del lavoro precario, egli indicava la chiave della risposta vincente ad ogni crisi: Pensare. Perché pensare è sempre un pensare agli altri, al mondo (alla società), e non berlusconianamente a se stessi.





Prima di avviare i video mettere in pausa la musica del blog (in alto).
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La foto di Vittorio Foa è tratta dall'articolo “Una lezione di generosità” a lui dedicato nel 2008, anno della sua morte, da Giorgio Bocca: vedere  qui.

5 commenti:

  1. Scalfari ga detto in quella intervista: "Lei (Veltroni) è un padre nobile della sinistra, deve tornare". Veltroni è equiparabile a Foa, Nenni, Pertini, Berlinguer,Ingrao...?

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  2. Ricominciamo......scegliendo i Modelli! Vittorio Foa, per me, è stato un grande esempio di lotta per la libertà, di fiducia nella democrazia, di sostenitore di giustizia sindacale. Avendo vissuto a lungo, ha testimoniato per lunghe stagioni, anche nel " buio" della cosiddetta seconda Repubblica, la correttezza e la lungimiranza dell'autentica passione politica, che non si chiude in uno spirito di parte ma lavora per il Bene comune, che sceglie, forte della sua identità, la collaborazione. Un modello lontano, migliaia di anni luce, dall'attuale politica gridata, sterilmente conflittuale, evanescente nel suo tornaconto.

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  3. Immaginare oggi un atteggiamento così collaborativo e generoso in una divisione, non scontata, di un patrimonio prima comune richiede molto ottimismo. Ci sono differenze tra gli uomini e tra i tempi. Ma non possiamo richiamarli, dobbiamo fare da noi con ciò che abbiamo. Anche Veltroni, che forse non sarà della medesima statura di altri protagonisti della vita politica italiana, mi sembra ormai, lui per primo ne è convinto, inadatto a partecipare alla lotta polica attuale. Peccato.

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  4. Grazie di aver ricordato un "padre" nobile dell'Italia. Abbiamo urgente bisogno di figure significative, di fari che possano illuminare il difficile percorso dei nostri tempi

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    1. Grazie a Lei! Dobbiamo, però, insistere per mutare lo stato paludoso attuale!

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